Se le cose abbiano una oggettività intrinseca in se è un tema che si dibatte dalla notte dei tempi. Bisogna risalire al mondo delle idee di Platone o agli archetipi originali, registrati nel mondo della akasha per conoscere le idee primigenie che hanno creato le piante, i minerali, gli animali e l’uomo. Così pure la teoria dei colori o il fantastico mondo di Goethe danno senso alla ricerca. Le cose sono ciò che sono così come noi siamo ciò che siamo e Dio sopratutto è ciò che è. Tutto è uno e nulla è separato se non attraverso l’illusione della mente che crea separazione attraverso shatan ( satana) che divide ciò che in origine è indivisibile. Questo è il dramma tipico del genere umano, da cui si può parzialmente uscire attraverso la consapevolezza che porta alla conoscenza, alla autostima e all’amore incondizionato. Io sono Luce; Io sono Amore. Questa è la meta, questo è il senso, questa la sfida. Diceva un saggio indiano: La vita è un gioco-giocala; La vita è una sfida-sfidala; La vita è un sogno-sognala; La vita è una lotta-lottala. Secondo il tipo di occhiali che indossiamo, così vediamo il mondo: un dramma, una tragedia, una commedia, un inno alla gioia. A noi la risposta.