Il termine COMPASSIONE nasce dal Latino Cum Patire che vuol dire condividere la sofferenza altrui. Nel gergo corrente viene inteso come porre attenzione a chi soffre ma anche a chi è diverso da noi, talvolta in un senso poco pregevole. In realtà la compassione è il perno dell’evoluzione, poiché rappresenta il centro del comandamento principale del Vangelo: Amatevi gli uni gli altri, come Io ho amato voi”. Amare è perdonare, accettare, ascoltare, discernere fino all’Amore Incondizionato, che è quello che Dio nutre per noi e che il Cristo, e non solo, ci ha insegnato. In forma umana, l’amore incondizionato è quello che la madre nutre per suo figlio o che il cane nutre per il suo padrone. In entrambi i casi chi ama non esiterebbe un istante a donare la propria vita per l’amato. La compassione in senso cristiano è rappresentata nella statua di Michelangelo ” La Pietà’, dove la Vergine Maria tiene sulle braccia il corpo morto di Gesù. Da notare che entrambi le figure sembrano coetanee, a significare che rappresentano valori universali, fuori dal tempo: la Pietas, appunto. Negli anni e nei secoli a venire si assisterà a molteplici processi di cambiamento in tutte le discipline, come mai avvenuti nell’uomo e sulla faccia della Terra. Assisteremo alla fine di un mondo che crolla, con effetti non sempre piacevoli, e alla nascita di un mondo nuovo, basato su nuovi paradigmi. L’ago della bilancia sarà la Compassione, che accompagnerà il cambiamento sulla Terra e nella coscienza dell’essere umano.